Alimentazione per gatti sterilizzati: quando e come scegliere le crocchette e il cibo umido
Consigli e buone pratiche da seguire nell'alimentazione del gatto sterilizzato.
Hai scelto di sterilizzare il tuo micio e ti hanno detto che molto probabilmente ora tenderà a ingrassare? È vero: sicuramente noterai che il tuo amico peloso, una volta che si sarà ripreso dall’operazione, inizierà a cambiare abitudini, comportamento e atteggiamento anche nei confronti del cibo.
Un gatto sterilizzato, infatti, ha un maggior appetito e tende a diventare più sedentario.
Se non interverrai immediatamente mettendo regole e paletti e occupandoti con attenzione della sua alimentazione, potresti vederlo aumentare di peso sempre di più correndo seri rischi per la sua salute.
Nonostante la sterilizzazione venga fatta per preservare il gatto, alcuni fattori non sono da sottovalutare: il metabolismo del tuo amico peloso rallenterà e questo, insieme a uno squilibrio ormonale e a una più accentuata pigrizia, potrebbe non solo fargli prendere qualche chilo di troppo, ma diventare la causa di alcune malattie come il diabete, cistiti, calcoli renali oppure patologie urinarie.
Per evitare che ciò accada, vogliamo darti qualche consiglio su quale sia una buona alimentazione per gatti sterilizzati.
Ricorda: se il micio mangerà la giusta quantità di cibo in maniera bilanciata e se riuscirai a coinvolgerlo in giochi che contribuiscano a fargli fare attività fisica, stai certo che anche dopo l’operazione il tuo gatto rimarrà in perfetta forma!
Sterilizzazione del gatto: quando farla e perché
Decidere di sterilizzare il tuo gatto non è sicuramente una scelta facile, né da prendere a cuor leggero.
Per quanto si tratti di un’operazione ormai di routine, è pur sempre un intervento chirurgico invasivo che andrà a impattare anche sul carattere e le abitudini del tuo amico a quattro zampe.
Questo, però, non dove frenarti. La sterilizzazione è un intervento che, infatti, ha numerosi effetti positivi sulla salute e sul benessere del micio.
La sterilizzazione dei gatti non è solo un’operazione volta ad arginare la possibilità di cucciolate indesiderate e a prevenire il randagismo, ma è un è una decisione che si prende per migliorare la vita dei nostri amici a quattro zampe.
Di seguito cerchiamo di spiegarti brevemente nel dettaglio cosa cambia nei maschi e nelle femmine.
Perché e quando sterilizzare una gatta femmina
La sterilizzazione di una gatta femmina comporta l’asportazione delle ovaie (il termine corretto è ovariectomia).
Questo impedirà sia la produzione di ovuli che potrebbero essere fecondati dal maschio sia la produzione e il rilascio di ormoni capaci di attirarli.
Dopo la sterilizzazione la micia non solo non vivrà più lo stress del mancato accoppiamento, ma non correrà più i rischi legati a questo stato. Devi sapere, infatti, che le gatte non fecondate rischiano di andare incontro alla formazione di cisti ovariche, ma anche a gravi tumori all’utero e alla mammella.
Il momento giusto per far sterilizzare una gatta è nel periodo della pubertà, intorno ai 6 – 7 mesi, quando avrà il suo primo calore.
Perché e quando sterilizzare un gatto maschio
La castrazione di un gatto maschio è un’operazione un po’ meno invasiva rispetto a quella della femmina perché si tratta di una chirurgia esterna: con un’incisione, infatti, vengono asportati i testicoli.
Ciò impedirà la produzione dello sperma con il quale micio può fecondare gli ovuli di una gatta femmina.
La sterilizzazione di un gatto maschio è importante soprattutto se il tuo amico è abituato a uscire: questo, infatti, impedirà che possa accoppiarsi con gatte al di fuori della casa aumentando il randagismo, ma soprattutto eviterà che possa contrarre malattie infettive gravi trasmissibili sessualmente.
Inoltre, in mancanza del desiderio sessuale, il micio sarà meno propenso alla lotta con altri maschi e questo eviterà che possa tornare a casa ferito. Le lesioni provocate dai randagi possono essere veicolo di contagio per malattie anche molto gravi, senza contare che se non curate correttamente potrebbero avere strascichi molto lunghi e infettarsi.
La castrazione del maschio ha anche qualche altro vantaggio: diminuirà l’abitudine di marcare il territorio, andrà ad alleviare lo stress da mancato accoppiamento, ridurrà l’aggressività del gatto ed eviterà il rischio di fuga in cerca di una partner in calore.
Il momento giusto per far castrare un gatto maschio è durante la pubertà, tra i 6 e i 12 mesi di età.
È importante procedere con la sterilizzazione nel periodo adatto per garantire un corretto sviluppo del micio: il tuo veterinario di fiducia saprà sicuramente consigliarti in questo senso.
Dopo la sterilizzazione (e a convalescenza conclusa), sia nei gatti maschi sia nelle femmine, è importante tenere costantemente sotto controllo la dieta. I mici sterilizzati, infatti, tendono ad aumentare di peso più velocemente.
Conta che un gatto sterilizzato ha un fabbisogno energetico inferiore del circa 30% rispetto a prima, mentre la sua fame aumenterà anche del 20 – 25%.
Ecco perché è necessario tenere sotto controllo la dieta e monitorare con attenzione il tipo di alimentazione di un gatto sterilizzato.
Come deve essere l’alimentazione di un gatto sterilizzato?
La prima domanda che ti sarai posto, allora, è sicuramente relativa a quale sia la giusta alimentazione per gatti sterilizzati.
Per risponderti in breve, l’alimentazione del tuo micio dovrà essere:
- Ricca di proteine;
- Ricca di fibre;
- A ridotto contenuto di grassi, glucidi e carboidrati.
I cibi per un gatto sterilizzato, infatti, devono garantirgli sempre e comunque un nutrimento completo, ma con un apporto minore di grassi.
Dovrai far sì che il tuo amico peloso riceva il giusto sostentamento per il sistema immunitario e per le sue funzioni vitali, ma dovrai poter tenere sotto controllo il suo peso. Sei pronto a trasformarti nella figura del dietologo severo?
Cercando di andare un po’ più nel dettaglio, ricordati che:
- Le proteine (sia della carne, sia del pesce) sono fondamentali per l’alimentazione del gatto. Il tuo micio è pur sempre un animale carnivoro obbligato!
- Le fibre aiutano a far assorbire meno grassi all’intestino e inoltre, cosa da non sottovalutare, faranno sentire il tuo amico peloso più sazio e in minor tempo: un bel trucchetto per non farlo sentire costantemente affamato, non credi?
- I grassi sono la fonte di energia principale per il micio, ma visto che un gatto sterilizzato è più pigro e consuma meno, questi andranno assunti in quantità ridotta. Inoltre non dimenticarti che il tuo micio ha bisogno di acidi grassi Omega 3.
- Le vitamine e i sali minerali sono importantissimi per la salute del gatto.
È interessante sapere anche che alcuni alimenti naturali possono aiutare la salute del tuo amico peloso.
Nel caso dei gatti sterilizzati, ad esempio, tieni a mente che il mirtillo è ricco di antiossidanti che contribuiscono a prevenire le malattie delle vie urinarie che, come ti dicevamo, possono essere frequenti nei mici operati.
Molte tipologie di crocchette e scatolette hanno tra gli ingredienti questa bacca: il pasto del tuo gatto sarà gustoso e salutare!
Un altro elemento fondamentale nell’alimentazione di un gatto sterilizzato è l’acqua.
Questa, infatti, ha effetto diuretico, può contribuire alla salute delle vie urinarie e aiuta un corretto funzionamento intestinale: anche l’intestino del tuo gatto potrebbe diventare più pigro!
Ricordati sempre, allora, di lasciargli acqua fresca a disposizione.
Come scegliere il miglior cibo per il tuo gatto sterilizzato
In base a quello che ti abbiamo detto sopra, dovrai scegliere il cibo migliore per il tuo gatto: il consiglio è quello di variare tra cibo secco e cibo umido per gatti sterilizzati.
Un’alimentazione mista, infatti, è utile per variare ciò che mangia il tuo amico peloso che così sarà felice di gustare cibi diverse in continuazione.
Inoltre, in questo modo, tu potrai tenere sempre sotto controllo la sua dieta.
Per un gatto sterilizzato, comunque, è preferibile mangiare in maggiore quantità cibo umido: questo, infatti, non solo garantisce un miglior apporto di liquidi, ma sazia anche di più.
Cibo umido
Come ti spiegavamo, il cibo umido è utile per tenere sotto controllo la dieta del tuo micio perché sazia di più e, inoltre, contiene l’80% di acqua.
Generalmente, inoltre, è meno grasso rispetto al cibo secco e garantisce più proteine.
I gatti amano molto le scatolette perché sono gustose e saporite e, esistendone di tantissimi tipi diversi, lo farai felice.
Questo ti aiuterà a gratificare il tuo amico peloso che, dopo essere stato sterilizzato, continuerà a guardarti con i suoi occhioni giganti in cerca di altro cibo!
Crocchette
Le crocchette, invece, contengono solo il 10 – 15% di acqua per cui se mangiate in grande quantità possono, alla lunga, provocare danni al tuo gatto che, come sai, non è proprio un grande bevitore!
Alcune crocchette, comunque, contengono Carnitina e Neopuntia: entrambi questi ingredienti nutrizionali aiutano a mantenere sotto controllo il peso del gatto.
Alimentazione mista di un gatto sterilizzato: quali sono le dosi giuste?
Le corrette dosi per l’alimentazione mista di un gatto sterilizzato dipendono dalle sue abitudini di vita che, ovviamente, solo tu puoi conoscere.
Il suggerimento che ci sentiamo di darti è quello di recarti dal tuo veterinario per avere un parere professionale e farti aiutare nell’ideare una dieta perfetta per il tuo gatto.
In ogni caso, generalmente il tuo gatto sterilizzato avrà bisogno del 20 – 30% in meno di energia rispetto a un gatto non sterilizzato. Perciò le dosi di cibo giornaliere andranno ridotte più o meno del 20% per far sì che non mangi più di quanto consuma.
Tutto dipende, però, anche dall’attività fisica che riuscirai a fargli fare: è importantissimo farlo giocare durante il giorno, soprattutto se da solo sembra annoiarsi e trascorre le sue giornate a poltrire!
Generalmente il micio dovrà mangiare 2/3 volte al giorno, ma una buona idea, se il tuo amico chiede il cibo in continuazione, potrebbe essere quella di suddividere ulteriormente le sue razioni in tante piccole dosi durante la giornata.
Lui sarà contento e tu continuerai a seguire la sua dieta e il suo consumo calorico.