Cosa mangia il gatto in natura? Quello che devi sapere sulla sua alimentazione
Scopri cosa mangia il gatto in natura!
Conoscere cosa mangia il gatto in natura ti aiuterà a scegliere per lui un’alimentazione corretta, bilanciata e adatta alle sue esigenze nutrizionali.
Si è portati spesso a considerare il micio come un animale capriccioso e dai gusti difficili. In molti casi, in più, a confondere le idee ci si mette anche l’enorme varietà di alimenti in vendita nei negozi specializzati. Insomma, decidere quale pappa acquistare per il piccolo felino di casa a volte può trasformarsi in un vero dramma.
La cosa più semplice e allo stesso tempo migliore che tu possa fare è tenere conto tanto delle caratteristiche fisiologiche del gatto, quanto di quelle comportamentali.
Comprendendo quali sono le necessità alimentari del micio e qual è il suo rapporto con il cibo in natura, infatti, potrai selezionare con più consapevolezza il cibo da proporre al tuo amico a quattro zampe.
Il gatto è un carnivoro stretto: cosa significa?
Iniziamo subito partendo dal fatto che il gatto è a tutti gli effetti un animale carnivoro e, nello specifico, di un carnivoro “stretto” o “obbligato”.
Ciò significa che per sopravvivere in salute il micio ha bisogno di assimilare un elevato quantitativo di proteine.
A differenze del cane che nel corso dei secoli di addomesticamento ha sviluppato la capacità di digerire e assimilare una grande quantità di alimenti diversi dalla carne, il gatto è altamente legato alla necessità di assumere tessuti di origine animale costituiti principalmente da tessuto muscolare, visceri e tessuto vascolare.
Carne e pesce rispondono in maniera corretta al fabbisogno proteico del gatto e, allo stesso tempo, riescono a coprire alcune sue necessità più specifiche.
Il micio, infatti, nel corso della sua evoluzione ha perso la capacità di produrre alcune amminoacidi essenziali che oggi è in grado di recuperare esclusivamente dalle proteine animali.
Inoltre devi sapere che i gatti non sono fisiologicamente in grado di utilizzare in maniera vantaggiosa i carboidrati.
È di fondamentale importanza tenere sempre bene a mente ciò che abbiamo detto fino a qui.
Una dieta a base soltanto di proteine vegetali o troppo ricca di carboidrati, infatti, può essere la causa di patologie anche molto serie come malattie al sistema urinario, ai reni e al fegato così come di sovrappeso, obesità o di carenze nutrizionali.
A questo proposito ti suggeriamo di approfondire leggendo il nostro articolo Il gatto è onnivoro o carnivoro? Ecco cosa deve mangiare.
Cosa mangia il gatto in natura: quali sono le prede del micio selvatico
A questo punto, sapendo che il micio è un carnivoro obbligato, vediamo di capire cosa mangiano i gatti in natura.
Partiamo dal fatto che l’antenato del gatto domestico è il gatto selvatico africano (Felis libica), un piccolo felino che consuma i suoi pasti in piccole quantità più volte durante il giorno.
Proprio come quest’ultimo, il micio di casa si è evoluto come carnivoro.
Nonostante il nostro amico a quattro zampe abbia la capacità di adoperare anche alcuni alimenti di origine vegetale per il suo mantenimento, come abbiamo detto il suo metabolismo ha bisogno dei nutrienti forniti dai tessuti animali per funzionare correttamente.
In natura, infatti, il gatto è un cacciatore e le sue prede sono principalmente roditori, lucertole, piccoli volatili e insetti.
Nello specifico, il gatto in natura mangia:
- roditori come topi e toporagni;
- uccelli come passeri o pettirossi;
- insetti e rettili come ragni, cavallette, lucertole e serpenti;
- conigli e lepri in alcuni casi.
La sua alimentazione, ovviamente, dipende dall’ambiente in cui vive.
Alcuni studi[1] hanno dimostrato che la dieta dei gatti selvatici di tipo domestico è costituita da oltre il 40% da roditori come arvicole e topi.
Un topo di medie dimensioni fornisce circa 30 kcal di energia metabolizzabile (quella realmente disponibile per l’animale), cioè circa il 12 – 13% del fabbisogno energetico giornaliero del micio selvatico. Per questo motivo il gatto ripete i cicli di caccia più volte durante il giorno.
È interessante sapere che quando il gatto divora la sua preda evita di consumare i materiali vegetali contenuti nelle interiora a differenza, ad esempio, di quanto fanno i lupi e i cani selvatici.
Cosa mangia il gatto in natura: il rapporto con il cibo del micio selvatico
Per quanto riguarda le abitudini comportamentali del gatto nel suo rapporto con il cibo, il fatto più importante da sottolineare è che il micio selvatico consuma tanti piccoli pasti durante il corso della giornata.
Questo, come dicevamo nel paragrafo precedente, è dovuto principalmente alla necessità di ripetere numerose sessioni di caccia durante il giorno in maniera tale da soddisfare il proprio fabbisogno energetico.
A differenza della maggior parte dei mammiferi, inoltre, questi piccoli felini non hanno una ritmicità quotidiana regolare nei cicli di sonno – veglia, di attività e dei momenti in cui cibarsi e bere. Per questo arrivano a consumare anche 10 / 20 piccoli pasti tra il giorno e la notte.
In base a ciò, allora, per rispettare la sua natura sarebbe bene anche a casa proporre al gatto più di un pasto nel corso della giornata.
È importante parlare anche di un altro aspetto: il suo istinto predatorio. Questo, infatti, è molto forte e non dev’essere confuso con la fame.
Se il micio ogni tanto porta in casa un uccellino o una lucertola non è perché vuole necessariamente mangiarli, ma è perché l’istinto di cacciare fa parte del suo essere carnivoro.
Un gatto la cui dieta ha una carenza di proteine, però, potrebbe istintivamente andare più spesso alla ricerca di prede.
Un’altra cosa da tenere a mente parlando del rapporto del gatto con il cibo riguarda la consistenza degli alimenti.
I gatti prediligono alimenti soliti e umidi e non amano quelli farinosi e untuosi. Questo perché i mici sono attratti dai cibi che rispecchiano le caratteristiche di ciò che mangerebbero in natura.
Infine, un’ultima riflessione va fatta sulla temperatura del cibo.
Generalmente, infatti, i mici preferiscono alimenti tiepidi serviti a una temperatura di circa 38,5°. Quest’ultima, infatti, è quella tipica di una preda appena uccisa.
Nonostante tutto ciò potrebbe apparirti quantomeno strano, rispettare la natura dei nostri animali domestici è il primo passo da compiere per rendergli felici e appagati!
Il senso del gusto nel gatto
Abbiamo parlato di cosa mangia un gatto in natura ed è interessante capire brevemente qual è il suo rapporto con i gusti.
Essere consapevoli di come i nostri piccoli felini di casa percepiscono i sapori, infatti, può essere molto utile per scegliere una pappa che oltre a essere adeguata al suo fabbisogno sia anche appetibile.
In linea di massima possiamo dire che il gatto percepisce i gusti come gli altri mammiferi e come noi umani, tranne che per il dolce. Le papille gustative del micio, infatti, non sono in grado di rilevare quest’ultimo gusto. Ciò vuol dire che in natura un gatto non è attratto da frutta zuccherina o da alimenti simili.
Inoltre è stato dimostrato che i mici percepiscono in maniera molto più forte l’amaro[2] ed è per questo che lo rifiutano con forza (pensa a quando vuoi provare a dargli una medicina…).
A ciò va aggiunto il fatto che i gatti, invece, sembrano amare molto l’umami, cioè il gusto del glutammato monosodico, uno degli amminoacidi naturali che costituiscono le proteine. Quest’ultimo, come puoi immaginare, è presente soprattutto in cibi come la carne e altri alimenti ad alto contenuto proteico.
Quali caratteristiche dovrebbe avere l’alimentazione del gatto
Nei paragrafi precedenti abbiamo visto cosa mangia un gatto in natura e abbiamo citato alcuni studi che dimostrano come la dieta di un micio selvatico sia composta per gran parte da topi.
Queste stesse indagini hanno anche esposto dei dati molto interessanti sui livelli dei nutrienti presenti all’interno della carcassa di un piccolo roditore.
Vediamo alcuni dei valori più significativi:
- Umidità: 63,6%
- Proteine: 55%
- Grassi: 38,1%
- Acido linoleico: 9,1%
- Carboidrati: 1,2%
- Fibre: 0,55%
Queste percentuali sono importanti perché rappresentano una solida e valida base per capire come dovrebbe essere composta l’alimentazione del gatto per essere considerata quanto più simile possibile a quella che avrebbe in natura.
In generale possiamo dire che una dieta corretta per il gatto deve prevedere proteine di ottima qualità in elevate quantità, deve contenere la giusta dose di grassi e non dev’essere mai povera d’acqua.
Per approfondire il discorso e conoscere con esattezza i nutrienti e le percentuali in cui sarebbe meglio fossero presenti all’interno degli alimenti commerciali per gatti, ti suggeriamo di leggere la nostra guida dedicata a come leggere le etichette del cibo per gatti.
L’importanza dell’acqua
Quando si parla di alimentazione del gatto è importante sottolineare l’importanza di una corretta idratazione.
Sappiamo tutti, infatti, che i mici hanno uno scarso stimolo alla sete. Ciò è dovuto molto probabilmente alla loro genetica.
Il gatto selvatico africano (Felis Silvestris Lybica) da cui il nostro piccolo felino domestico discende, infatti, era abituato a vivere nel deserto, a bere poco e a soddisfare il proprio fabbisogno idrico attraverso le prede che catturava.
I nostri amici a quattro zampe, allora, hanno eredito da lui la capacità di compensare il basso consumo di acqua producendo un’urina particolarmente concentrata.
Questo, però, può essere causa di disidratazione o dello sviluppo di problemi alle vie urinarie come cistiti, cristalli urinari, calcoli renali e / o uretrali e altre patologie.
Ecco perché è importante porre attenzione all’atteggiamento che il tuo micio ha nei confronti dell’acqua. Solo in questo modo potrai capire se è necessario stimolarlo a bere di più.
In tal caso, ti consigliamo di leggere il nostro articolo su come aiutare il gatto a fare pipì regolarmente.
L’importanza delle proteine
Oltre all’acqua, l’altro elemento indispensabile nell’alimentazione del gatto è costituito dalle proteine.
Queste molecole compongono gli organi e i tessuti del corpo, ma hanno anche altre funzioni.
Gli amminoacidi di cui si compongono, infatti, sono necessari per la costruzione e la riparazione dei tessuti, per la produzione di ormoni, di anticorpi, di enzimi e per il trasporto di energia.
Il gatto, inoltre, nel corso della sua evoluzione ha perso la capacità di produrre alcune vitamine e amminoacidi essenziali per il corretto funzionamento dell’organismo e oggi può recuperarli esclusivamente cibandosi di proteine animali.
Queste ultime, infatti, servono a integrare in particolar modo taurina, arginina e lisina nella dieta del micio.
Le proteine di cui ha bisogno il gatto sono dette proteine nobili e devono essere di origine animale. Questo perché le proteine vegetali non contengono nelle giuste quantità tutti gli amminoacidi essenziali di cui ha bisogno il piccolo felino di casa.
È importante tenerlo a mente, così come è importante tenere a mente che il gatto NON può essere vegetariano. Ne abbiamo parlato in un articolo specifico che ti invitiamo a leggere per approfondire un argomento tanto delicato.
L’alimentazione del gatto in base all’età e allo stile di vita
Ci teniamo a fare un piccolo accenno anche all’importanza di alimentare il gatto in base alla sua età e al suo stile di vita.
Ogni micio, infatti, ha esigenze nutrizionali ben specifiche a seconda di quanti anni ha, del suo stato di salute e di quanta attività fisica pratica.
Un gattino, ad esempio, avrà un bisogno maggiore di proteine rispetto a un gatto adulto, un micio anziano avrà un fabbisogno energetico diverso da uno giovane, così come mamma gatta dovrà mangiare di più durante il periodo dello svezzamento dei suoi piccoli.
Per approfondire ti segnaliamo alcuni articoli che potrebbero interessarti:
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L’alimentazione corretta del gatto di casa: ecco perché è meglio l’alimento umido
Ti abbiamo parlato di cosa mangiano i gatti in natura e speriamo di essere riusciti a lasciarti alcuni buoni spunti per scegliere con consapevolezza il cibo per il tuo amico a quattro zampe.
Ci teniamo, però, a fare un’ultima considerazione.
Sapendo che i nostri mici di casa non vanno più in giro a procacciarsi da soli il cibo, è importante rispettare quanto più possibile la loro natura e le loro necessità.
Ciò significa che un cibo umido di alta qualità è l’alimento più simile a ciò che il nostro piccolo felino cercherebbe se andasse a caccia.
Innanzitutto, le cosiddette scatolette contengono una percentuale di acqua molto più alta rispetto a quella presente nel cibo secco.
Inoltre, rispetto alle crocchette, l’umido è un alimento decisamente molto meno calorico. Per pari quantità di calorie, infatti, una porzione di cibo umido avrà sempre volume maggiore rispetto a una porzione di crocchette.
Infine, non meno importante, il cibo in scatola, per il modo in cui è formulato e preparato, è molto più ricco di proteine e meno di carboidrati rispetto al cibo secco.
A tutto ciò si va ad aggiungere il fatto che il l’alimento umido è assolutamente più appetibile per il gatto rispetto a quello secco.
Scegliendo Schesir Umido, allora, offrirai al tuo micio una pappa gustosa, salutare e pensata per le sue esigenze.
Tutte le nostre ricette sono preparate esclusivamente con tonnetto pescato in mare aperto e pollo proveniente da allevamenti controllati.
Tonno e pollo contengono gli aminoacidi essenziali di cui necessita il gatto e, inoltre, sono estremamente appetibili.
Gli ingredienti che utilizziamo sono 100% naturali, sono ricchi di proteine ad alto valore biologico e vengono lavorati a mano con attenzione.
All’interno del nostro alimento umido non aggiungiamo coloranti, conservanti, appetizzanti o zuccheri. In questo modo la pappa risulta altamente digeribile e conserva tutta l’appetibilità delle materie prime.
Vedrai, il tuo gatto si leccherà i baffi!
Ora che sai cosa mangia il gatto in natura, speriamo che non sia più così difficile scegliere quale alimento proporre al micio. Con la pappa giusta lui mangerà con più appetito e tu sarai sicuro di potergli garantire salute e benessere!
[1] Armstrong, P. Jane; Gross, Kathy L.; Becvarova, Iveta; Debraekeleer, Jacques (2010). “Introduction to Feeding Normal Cats”.
[2] Michelle M Sandau; Jason R Goodman; Anu Thomas; Joseph B Rucker and Nancy E Rawson (2015). BMC Neuroscience – A functional comparison of the domestic cat bitter receptors Tas2r38 and Tas2r43 with their human orthologs.